Atomizzatore per ecig: guida all'acquisto
La sigaretta elettronica ha portato ad un vero e proprio modo alternativo di concepire il fumo. Da quando i tabagisti si sono imbattuti in questo nuovo dispositivo, hanno dovuto approcciarsi con nuovi prodotti, hanno dovuto imparare a conoscere la e-cig e a studiarne la sua componentistica.
Tra i vari "pezzi" presenti nella svapo, di grande importanza è l’atomizzatore, ovvero quell'elemento senza il quale è impossibile svapare. In base al tipo di fumo che prediligi e a come intendi utilizzare la sigaretta elettronica, l'atomizzatore montato in essa cambia. Pertanto, per acquistare quello più confacente alle tue esigenze, devi valutare alcune cose, a partire dalla sua funzione.
La funzione e la manutenzione dell'atomizzatore per ecig
Quando accendi la sigaretta elettronica, l’atomizzatore si collega alla batteria per richiedere l’energia necessaria al riscaldamento. Si innesca dunque il meccanismo di attivazione della resistenza il cui compito è quello di trasformare istantaneamente il liquido in vapore.
Dato questo suo importante ruolo, l’atomizzatore va revisionato e comunque tenuto pulito. Ne devi conoscere lo stato, controllandolo di frequente, per effettuare al momento opportuno la sua manutenzione.
Di solito i venditori ed i produttori stessi di ecig, consigliano di lavarlo almeno una volta a settimana per eliminare residui di elementi che non sono stati vaporizzati.
Esistono due metodi per pulire l’atomizzatore: o con l’acqua, o con la lavatrice ad ultrasuoni. Nel primo caso basta prendere questo componente della sigaretta elettronica e passarlo sotto l'acqua corrente (in alternativa puoi anche immergerlo in acqua e bicarbonato o acqua e limone).
Nel secondo caso, per i veri e propri cultori dello svapo, esistono delle piccole lavatrici ad ultrasuoni in commercio, che servono specificatamente per pulire a fondo l'atomizzatore.
Ogni atomizzatore il suo liquido
Per i neofiti del settore, è bene mettere in evidenza che ogni atomizzatore si adatta ad un determinato tipo di liquido per sigaretta elettronica.
Di solito quasi tutti i liquidi contengono due principali sostanze quali cioè il glicole propilenico e la glicerina vegetale. Il loro insieme crea la base neutra: i dripper hanno bisogno di una fumosità elevata, quindi il liquido base sarà prevalentemente composto da glicerina. Per cui, se opti per gli atomizzatori di polmone ci vuole una concentrazione di glicole propilenico e glicerolo del 50% o con qualche punto in più di glicerina.
Se invece propendi per gli atomizzatori da guancia ci vorrà un liquido più fluido al cui interno vi è anche acqua.
Nella base neutra poi vengono aggiunti gli aromi e la soluzione, una volta maturata, deve essere iniettata in una cartuccia o in un tank. I liquidi, possono contenere o meno, la nicotina.
Le informazioni appena fornite sono utili se vuoi imparare ad usare la sigaretta elettronica e se vuoi garantire al tuo dispositivo lunga vita, attraverso una manutenzione minore del proprio kit.
La resistenza negli atomizzatori
La resistenza negli atomizzatori ha altrettanta importanza, dal momento che a seconda del voltaggio, si ha la possibilità di regolare l’indice usato nella svapata. Nella foto potete visionare un modello di resistenza del famoso brand Innokin.
Se si ha un voltaggio maggiore, si avrà un fumo più denso e intenso, che riempie la gola. L’aroma della svapata è molto più profumato e il sapore in bocca molto più profondo. Di contro, se il voltaggio è inferiore, si avrà un fumo più delicato, adatto a coloro che amano temperature meno alte e svapate meno dense.
Al crescere delle resistenze crescono di conseguenza le caratteristiche del vapore: la temperatura diventa più alta, l’aroma si intensifica e la sensazione del colpo in gola è maggiore. In presenza di un voltaggio che varia a seconda delle proprie esigenze, il problema del controllo della temperatura non esiste proprio. Grazie al regolatore presente sul dispositivo puoi decidere tu a che livello portare lo svapo, e se direzionare verso un vapore più o meno caldo.
Qualora il nostro dispositivo non consenta un certo tipo di regolazione, è importante la posizione delle coil sull’atomizzatore.
Un modello con le top coil presenta poste in alto le resistenze per cui il vapore appena trasformato impiega pochi istanti ad attraversare tutto il dispositivo e a finire nella cavità orale. Proprio perché appena prodotto lo si percepisce molto caldo e la svapata soddisfa molto di più.
Per chi vuole invece provare a fumare la sigaretta elettronica dotata di un atom bottom coil, le resistenze si trovano verso la parte bassa dell’atomizzatore, quindi quando ormai il vapore si sarà formato impiega più tempo a raggiungere la bocca e a prima percorrere un tubo. Nel lasso di tempo tra la generazione e il suo arrivo nel cavo orale, il vapore si è già raffreddato un po’, per questo motivo lo si percepisce molto leggero e tiepido.
La batteria
La batteria fa la differenza in quanto, se spinge in modo più debole o più forte, incide sul funzionamento dell'atomizzatore.
La produzione energetica in un atomizzatore top coil può non essere molto forte, il che comporta un arrivo immediato del vapore in bocca, quindi lo si percepisce ancora bello caldo; una bottom coil, invece, predilige batterie che spingano abbastanza, per poter riscaldare molto di più il fumo nel momento della vaporizzazione.